CON L’ECUADOR UN DUE ZERO CHE FA FELICE GLI ITALIANI D’AMERICA

                  CON L’ECUADOR UN DUE ZERO CHE FA FELICE GLI ITALIANI D’AMERICA

                                                                  Di Luciano Scateni

Benvenuto di orgoglio patriottico, forse nostalgia ‘canaglia’ dell’Italia oltre oceano: così l’a tu per tu dei nazionali tricolore con gli ex del Bel Paese che li ha accolti nella Grande Mela: festa paesana e forte, passionale connotazione napoletana per storica consistenza di una mai completamente americanizzata comunità. Accoglienza ipercalorica nella ‘Napoli Street’, enclave newyorkese, sovrapponibile all’entusiasmo di rione partenopeo.  Immancabile il tripudio per l’“I p’me, tu p’te di Geolier, rapper napoletano, fenomeno dell’ultimo Sanremo che si divide tra l’Aula Magna universitaria e luoghi vetrina. Allegro entusiasmo a dispetto della pioggia, inno di Mameli collettivo, foto, autografi, ip-ip urrà. Stasera, nello scenario imponente del Red Bull Arena non si gioca per la gloria: la trasferta americana di Spalletti contro i ‘Tricolor’ dell’Ecuador, è un raro surrogato dei pochi appuntamenti del calcio italico con la Nazionale. Il Ct ne fa occasione di esperimenti per sciogliere il rebus della formazione azzurra da costruire con quel che da qualche tempo offre il calcio italiano tutt’altro che esaltante. All’orizzonte gli europei di giugno e i mondiali del 2026, evento mancato nel 2022. Italia inedita con Vicario per Meret, la difesa interista, Bellanova, Pellegrini, Zaniolo e il finto ‘nueve’ Raspadori unica punta. Fischia lo statunitense Jon Freeman. 3-4-2-1 il modulo Spalletti che con il Venezuela non ha convinto al cento per cento.  Partenza fulminea degli azzurri. Fallo di Franco su Raspadori, batte Dimarco, respinge la barriera. Pellegrini al volo, saetta imparabile ed è subito 1 a 0, a minuto numero 3. Meglio di così…Ecuador molto aggressivo, tanti falli. Funziona il giro palla degli azzurri. Molti calciatori dell’Ecuador giocano in Europa e si vede. Tricolor pericolosi al 12esimo, ma pallone sul fondo. In tribuna Cannavaro e Chiellini. Pressing molto alto dei sudmericani, squadra ben messa in campo. Bellanova in percussione sulla destra, cross e Dimarco anticipato in extremis. Grande opportunità per Zaniolo, solo a tu te per tu con Burrai, che si oppone con coraggio e si rifugia in calcio d’angolo. Eccessi di fisicità dei ‘tricolor’, e l’Italia colleziona corner. Vicario non sembra superare l’emozione dell’esordio in nazionale, per qualche incertezza nei rinvii.  Italia in controllo, niente di più. Pericolo per Vicario al 25esimo per una mischia confusa nell’area piccola dell’Italia e Minda fermato dal portiere azzurro. Pericolosissimo Bellanova sulla fascia destra, come nel Torino. Finora zero pericoli per Vicario. Non è partita da spellarsi le mani in applausi. Raspadori servito da Zaniolo, tiro deviato in angolo, l’ennesimo. Giallo per Jorginho per fallo di ostruzione su Caicedo. Per essere un’amichevole è fuori luogo il gioco rude degli ecuadoriani. Partita inevitabilmente spezzettata. Si avverte e non è prima volta, l’assenza di un centravanti di peso in azzurro. Vicino il the end dei primi 45 minuti. Tre di recupero. Fatta eccezione per la prodezza di Pellegrini al via del match, partita di qualità modesta. Ovvia considerazione: Spalletti non ha potuto trasferire il suo saper su questa squadra e il livello dei calciatori da nazionale non è eccelso, ma il Ct sembra soddisfatto di quanto hanno fatto gli azzurri nel primo tempo: contento lui…In campo Di Lorenzo per Bellanova (why?). Raspadori in area piccola dell’Ecuador, colpo di testa all’indietro, ma non scavalca Burrai. Sudamericani privi di concretezza e lo conferma Franco che spedisce alle stelle un pallone invitante. Vicario conferma la scarsa dimestichezza con i rinvii. Spalletti chiede agli azzurri di avanzare il baricentro di gioco. Anche in questo primo scorcio della ripresa il divertimento per bel gioco è latitante. Ora è pressing dei sudamericani. In campo Paez, anno 2007 già ingaggiato dal Chelsea per il futuro prossimo, per quando avrà compiuto 18 anni. Sostituisce Minda uscito in barella. Frattesi e Locatelli per Jorginho e Pellegrini. Cresciuto nel frattempo l’Ecuador molto più intraprendente. Buona occasione per Estupinan che conclude sul fondo al 67esimo. Giallo per Mancini che falcia un avversario. Retegui e Orsolini per Raspadori e Zaniolo. Ora l’Italia ha un centravanti vero. Noia, Errori, imprecisione reciproca. Arboleda per Franco, Obando (17 anni) per Sarmiento, Greuzo per Plata. Più Ecuador in questa fase, prevale la forza fisica e l’età giovane dei tricolor. In campo Cambiaso per Dimarco. Over time. 60 secondi al the end e la fortuna aiuta un’Italia poco brillante. Controfuga, assist per Barella che solo soletto, con tutto l’Ecuador in attacco, trova il 2 a 0. Insomma, ancora una volta meglio di niente.    

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