Intervista esclusiva al bravissimo artista Nino Tricarico
a cura del sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello
È difficile concretizzare opere in diverse discipline operative, oggi?
Tutto è possibile in arte.
Importante è non perdere la poesia sottesa: immagine/parole/musica/danza……………ecc.
L’opera, qualunque sia il linguaggio usato, deve risultare libera e assoluta come se avesse raggiunoa il tocco della grazia: leggerezza, purezza, silenzio, stupore.
Vuoi trasferirti a Parigi, Londra o NY?
Sto bene dove sono: sulla montagna sperduta e solitaria delle tre chine di Trecchina, a contrada Molino di Pignola per continuare a raccontare la favola di Marica e di Andrea, nello studio dove, in inverno, senti il rumore del silenzio della neve che cade sul tetto.
Ma gli artisti della generazione prima della mia non si sono stabiliti nella quiete dei borghi italiani?
Quali progetti vorresti sviluppare nel 2024 e dove e con chi?
Una grande mostra omaggio a Lucia, compagna di tutte le stagioni, in cui parlare della spiritualità dell’arte.
Riflettere sul tempo.
Chiedersi cos’è il tempo nell’arte?
Come rappresentarlo?
Quale valore attribuirgli?
Ci sto lavorando da mesi e sarà presentata alla Pinacoteca Provinciale di Potenza e, successivamente, altrove
Sono opere intense e originali, che collaborano in questa installazione a dare senso, con le immagini, al modo preciso di vivere e di sentire, quel tratto di vita che ci resta, prezioso e incantato, offerto alla memoria di chi non c’è più.
La stampa ti ha seguito, ultimamente?
A Milano, dal 13 marzo a fine agosto 2023, alla Fondazione Corrente si è tenuta la mostra: “Cartoline e lettere dal fronte” un fronte esterno e, soprattutto, quello che è dentro di noi.
Ne hanno parlato giornali, riviste specializzate, interviste su YouTube.
Hai partecipato a Fiere d’Arte?
Sì.
A Bologna due volte.
La seconda come invitato vip dalla galleria bolognese di Paolo Di Paolo.
A Bari più volte invitato dalla galleria Centro Sei di Bari.
Credi che l’arte andrà avanti su altri canoni e codici?
L’estetica è cambiata.
Oggi le mostre sono fatte da installazioni e per performances.
Attualmente, il mercato dell’arte è florido?
Tutto è cambiato.
Le gallerie fanno e disfano i talenti in funzione del proprio tornaconto.
Che malinconia!!
Perché l’arte va avanti, nonostante alti livelli epidemici e stati di guerra?
Per visibilità e coscienza.
La visibilità è ciò che vediamo tutti i giorni, e sono migliaia i fatti e i misfatti.
La coscienza è quella individuale dell’artista fatta di etica ed estetica.
L’arte non cambia il mondo, ma aiuta a pensare un mondo diverso.
Vedi la tua città nel contesto attendibile del circuito dell’arte contemporanea?
Per quanto mi sforzi di raccontare il nostro tempo, è sempre difficile essere in sintonia con gli altri: io non ho i tuoi occhi e me li dai, tu noi hai le mie orecchie e te le dono.
È uno scambio possibile che spesso non avviene sia nelle grandi città che nei piccoli borghi.
Il tuo prossimo obiettivo espositivo?
Lavorare. Lavorare. Lavorare.