IN 40 RIGHE (Interessanti tabù)
Di Luciano Scateni
Il libro inchiesta di Lilli Gruber sul complesso e ovviamente delicato tema della pornografia spaventa e forse per questo lo legittima. Certifica le gravi conseguenze psicofisiche che minacciano presente e futuro dei giovanissimi, i danni dell’accesso incontrollato a siti porno, del sesso estremo, in pericoloso contrasto con la sana normalità dell’eros componente della naturale contiguità con il sentimento dell’amore. Resiste colpevolmente il rifiuto dell’istituzione scolastica a integrare il palinsesto dei programmi con corsi di educazione sessuale, emuli del mitico maestro Manzi, del suo “Non è mai troppo tardi?” che sanò in gran parte il vulnus dell’analfabetismo. Idea guida per La7 in evidente espansione? Non è l’unico forfeit del sistema televisivo affollato di format trash imposti dall’invadente moloc della pubblicità. Da sempre i media non hanno onorato a fondo il ruolo di ‘servizio’ della televisione, a favore della sua eterogenea utenza che include livelli di fruizione agli antipodi, dalle eccellenze al loro contrario. L’economia, tema inclusivo di interessi globali, è un altro capitolo buio dell’informazione. Spara dati racchiusi in misteriose sigle, confronta parità, equilibri e squilibri monetari, indici delle ‘Borse’ italiane e mondiali, ma non dice come e perché quei dati condizionino la vita di ricchi e poveri. Fa eccezione la rubrica quotidiana esplicativa di Sky (Mariangela Pira). Il deficit più recente di comprensione di argomenti inediti colpisce la prospettiva avveniristica delle società rivoluzionate dall’intelligenza artificiale: a partire dal “Cos’è?”. Una ricerca di questi giorni racconta che il 60% degli italiani ne sanno molto poco. Più consapevole, per fortuna, è la generazione ‘Z’, dei nati tra il 1995 e il 2010. Per citare una tra molte ragioni per lamentare il vuoto di conoscenza del fenomeno AI, vale citare la cifra dei circa nove miliardi di dispositivi Samsung che utilizzano l’intelligenza artificiale, presto da estendere a smartphone e tablet. Il sospetto: disinformare in tema di educazione sessuale sarebbe un risvolto della subordinazione dell’Italia alla Chiesa conservatrice, restia ad affrontare il tema della sessualità. Economia e intelligenza artificiale restano capitoli della società a vantaggio esclusivo di chi gestisce il potere mondiale e non intende condividerlo.