Intervista esclusiva alla scrittrice Floria Bufano,

Intervista esclusiva alla scrittrice Floria Bufano,

a cura del sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello.

È difficile concretizzare opere in diverse discipline operative, oggi?

Non credo che il problema sia concretizzare opere in qualsiasi disciplina, credo che il problema risieda nella lettura.

Oggi si legge molto poco per problemi di tempo, di volontà, di mancanza di curiosità, ma anche a causa di una certa indolenza a prestare a lungo attenzione e capire il senso delle argomentazioni di un libro, di un’opera, di un dipinto o altro.

Vuoi trasferirti a Roma o a Milano, Parigi, Londra o NY?

Assolutamente no, sto benissimo nella mia città che amo profondamente, nonostante tutti i difetti che la coinvolgono.

Penso che, però, sarebbe bello avere a disposizione del tempo per permanere, per un arco di tempo assolutamente determinato, in un’altra città per conoscere altri contesti, altri punti di vista, altre modalità di opinione e di intervento nella creazione di opere.

Quali progetti vorresti sviluppare nel 2024 e dove e con chi?

Il mio sogno sarebbe scrivere poesie e portarle un po’ in giro per l’Italia affiancata da Antonio Spagnuolo, ‘poeta di squisita finezza’ come ha già affermato il critico letterario Carlo Di Lieto.

La stampa ti ha seguito, ultimamente?

Ovviamente, molto poco, sono poco conosciuta in ambito letterario ma ho avuto molti riscontri di opinioni positive da parte di un certo pubblico per la mia pubblicazione annuale dell’Agenda Nova (pubblicate per tre anni) di cui sto finendo la stesura per il prossimo anno consecutivo dell’AGENDA NOVA MMXXV, casa editrice Apeiron di Giovanni Di Costanzo.

Gianni è stato tra i primi grandi estimatori dell’agenda e ogni anno mi dice che rappresenta un po’ il suo portafortuna a conclusione d’anno per iniziare un nuovo anno più ricco di eventi letterari.

Mi sarebbe piaciuto avere più riscontri nell’ambito della poesia avendo pubblicato il libro “Poesie sull’insignificanza. Pensamenti in versi sull’amore” con la casa editrice “la valle del Tempo” col direttore editoriale Mario Rovinello.

La poesia è quella mia intima passione che maggiormente soddisfa le mie velleità letterarie, perchè lascia spazio al mondo interiore anche nel cercare di portare all’attenzione piccoli oggetti, ricordi, sensazioni belle o brutte che fanno parte del nostro quotidiano e che possono risvegliare segreti momenti di liricità.

Hai partecipato a Fiere del Libro?

Sì, certo, sia a Roma che a Napoli.

Credi che la letteratura andrà avanti su altri canoni e codici?

Credo che la letteratura intesa come quaranta o cinquant’anni fa non abbia molto spazio, tranne che per alcuni appassionati del settore.

Ma penso che la letteratura abbia il vantaggio di incuriosire i ragazzi su determinati temi, che sono sempre attualissimi così come sono ancora attuali molti aforismi, adagi, motti espressioni e versi di antichi poeti e filosofi che dalla Grecia in poi hanno scritto le pagine dell’antologia della letteratura classica.

Sono gli approcci che devono cambiare, la letteratura può offrire ottimi spunti di riflessione se rapportata al mondo attuale.

Attualmente, il mercato libraro è florido?

Direi che è congestionato, c’è molto traffico.

Ognuno pubblica libri su i più svariati argomenti, il che può essere vantaggioso così ognuno può scegliere ciò che è nelle proprie corde o che lo appassiona e tutti hanno ovviamente l’opportunità di leggere.

Purchè si legga!

Perché la letteratura va avanti, nonostante alti livelli epidemici e stati di guerra?

Specialmente quando ci sono momenti di tensione sociale che costringono l’essere umano a non avere tanti rapporti pubblici e collettivi con gli altri.

Penso che sono questi i momenti in cui noi possiamo avere più tempo e più spunti da dedicare alla riflessione, e un buon libro può diventare un’ottima guida per la sopravvivenza asociale in cui a volte possiamo trovarci confinati.