Napoli, Leopardi e i libri

Napoli, Leopardi e i libri

Di Rita Felerico

 Un bilancio più che positivo per la terza edizione del Campania Libri Festival – La fiera dell’editoria, diventa infinito, a Napoli dal 4 al 6 ottobre; più di 35mila visitatori hanno abitato le sale, il teatro, i cortili di Palazzo Reale ed è stato bellissimo vedere i preziosi saloni illuminati fino a tarda sera, aperti per accogliere una platea di persone di varia età, un grande grazie va alla collaborazione del direttore Mario Epifani. Una folla che bene o male ha visto, sfogliato, comprato libri, incontrato, dialogato con autori italiani e stranieri. Poesia, saggistica, romanzi, gialli, libri per piccoli e giovani adolescenti, una varietà di titoli e tematiche: sono stati presenti più di 80case editrici, nazionali e locali, di grande e piccola editoria, presente anche l’editoria d’arte. Diviso in percorsi tematici, le parole chiave di questa edizione dedicata a Giacomo Leopardi sono state corpi, paesaggi, poteri, tracce; il festival si è avvalso del supporto della Rai Radio Televisione Italiana, delle Università, dei vari Istituti Culturali, Associazioni e dato vita a laboratori e workshop, dalla lettura al fumetto, dalla scrittura alla consultazione di biblioteche.

Il curatore della manifestazione, Massimo Adinolfi, filosofo e docente universitario ha dichiarato: “Siamo felici che sia andata bene. Per il Festival, per la città e la Regione, ma soprattutto per aver visto tanti libri uscire da Palazzo Reale sotto il braccio di vecchi e nuovi lettrici e lettori. La strada tracciata è quella giusta e sono sicuro che ne incontreremo sempre di più”.

Le sale degli incontri sono state così ben affollate, anche durante gli eventi organizzati in giro per la Campania, nello spirito di un Festival diventato, per la prima volta, itinerante toccando tutte le città capoluogo.

Interessante il giorno di apertura al Teatro di Corte: Alessandro Barbano ha intervistato Ernesto Galli della Loggia (sul significato di comunità e di Stato), Marta Cartabia (che ha magnificamente discusso di valori, diritti, libertà, ingiustizie), Luigi Zoja (che ha narrato l’Italia da psicoanalista), Ilaria Capua (sulla nostra vulnerabilità e virus), Adriana Cavarero (su sessualità, genere e gender). E alla fine della giornata si sono celebrati i novanta anni di Sophia Loren con la proiezione di Matrimonio all’Italiana, un capolavoro, una grande regia, una magnifica prova attoriale della Loren e di Mastroianni. Seguiti soprattutto dai giovani gli autori stranieri, da Slimak a Pajak, da Fatima Ouassak ad Alan Pauls da Sami al Ajrami ad Andrè Aciman. Ma c’è stata anche tanta poesia e tanta musica.

Un accenno al progetto teatrale, dedicato a Giacomo Leopardi, le voci dell’Infinito curato da Nadia Baldi che ha visto calcare il palcoscenico del Teatro di Corte Gea Martire (Corrispondenze. Lettere alla sorella Paolina e all’amico Ranieri), Claudio di Palma (Operette Morali), Anna Foglietta (percorso letterario dall’Infinito allo Zibaldone) che tante emozioni e nuove visioni interpretative e di lettura ci hanno donato. Tutti e tre bravissimi hanno risvelato un Leopardi dagli stereotipi di scolastica memoria, un poeta sopra ogni tempo, precursore, gettato nel nostro oggi in tutta la sua geniale creatività, venuto a morire non a caso qui, a Napoli, scopo del suo destino. Ma da questo quanto ne siamo toccati?

Desidero infine rimarcare la professionalità, la cortesia e la gentilezza delle ragazze/i dello staff di accoglienza e tutti coloro che hanno fatto funzionare al meglio l’ufficio stampa.

Sono oltre 15mila le persone impegnate nel settore cultura, il Festival è stato finanziato interamente dalla Regione Campania, voluto con fermezza dal Presidente De Luca che chiede al Festival di essere testimone di pace a fronte del silenzio dell’Italia e dell’Europa nei confronti delle guerre e della guerra in atto nella striscia di Gaza.

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