INFORMAZIONE E MEZZOGIORNO
di Nicola Squitieri
L’anno 2022 ha segnato una tappa significativa nel lungo percorso intrapreso da Politica meridionalista. Sono infatti trascorsi cinquant’anni dalla nascita della nostra testata ed appare necessario tracciare un primo bilancio di questo mezzo secolo alla luce del nostro impegno di servizio ma anche più in generale di quello assolto dall’informazione meridionale nel processo di sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno. Si tratta, in sostanza, di comprendere se l’informazione può essere anch’essa soggetto attivo dello sviluppo e della crescita stessa delle regioni meridionali. Almeno per quanto ci riguarda la nostra testata è nata con l’intento di perseguire questi obiettivi pur con tutti i suoi limiti, nella consapevolezza di fare sempre più un giornalismo che si fa confronto, ricerca della verità, anche attraverso il dissenso, sui grandi temi del Sud. Un giornalismo che si fa strumento di libertà e di democrazia nella convinzione che il Mezzogiorno rappresenta oggi più che mai la grande questione democratica del Paese. Il giornalismo italiano e quello meridionale in particolare, hanno oggi il dovere di interrogarsi su come viene “raccontato” il Mezzogiorno in maniera obiettiva e seria, al di là da fazioni e pregiudizi. Forse, a nostro giudizio, in questi ultimi decenni il giornalismo ha sempre più perso quel ruolo assolto fino agli anni ’70 che passava attraverso quel forte impegno delle inchieste dei grandi giornali del Nord, ma più ancora attraverso quelle significative iniziative editoriali meridionali per le quali basti soltanto ricordare per tutte “Nord e Sud” diretto da Francesco Compagna. Sono state iniziative come queste a contribuire a formare l’impegno civile e democratico di una nuova e grande generazione di meridionalisti. L’acutezza degli studi, delle ricerche di una realtà tropo spesso non compiutamente compresa e conosciuta hanno contribuito non poco a far conoscere un Mezzogiorno inedito e molto lontano dagli stereotipati luoghi comuni. Una informazione – in definitiva – che ebbe il suo epicentro sempre più nell’approfondimento serio delle problematiche sollevate. Purtroppo questo tipo di approfondimento è poi venuto sempre più meno negli anni e l’informazione ha scelto la strada più breve: quella di giudicare prima ancora di conoscere. Contestualmente ha preso corpo quel consistente processo di rimozione dalla coscienza civile del Paese della questione meridionale intesa come impegno centrale dello Stato. Ad esso si è accompagnato un “falso storico” che ha visto demonizzare ogni tipo di processo di sviluppo: dall’intervento straordinario della Cassa per il Mezzogiorno, alla ricostruzione del dopo terremoto dell’Irpinia. Fare giustizia oggi su tutti questi luoghi comuni è l’impegno che l’informazione meridionale deve assumersi in prima linea per rendere un servizio non soltanto alla verità, ma anche alla causa dell’unità morale del Paese. In questa direzione Politica meridionalista intende riconfermare in pieno gli obiettivi per i quali vide la luce nell’ormai lontano 1972 e si fa carico di approfondire l’analisi degli eventi che hanno accompagnato questi ultimi decenni proponendo nuovi confronti a più voci dalle colonne cartacee e on line della testata.
NOTA BENE:
SUL TEMA “INFORMAZIONE E MEZZOGIORNO” SI TERRA’ NEL MESE DI GIUGNO 2023 UN CONVEGNO DI STUDI PRESSO L’UNIVERSITA’ DI NAPOLI FEDERICO II CON LA PARTECIPAZIONE DI ESPONENTI DEL MONDO POLITICO E CULTURALE.
NICOLA SQUITIERI*
Nato a Napoli, avvocato, giornalista professionista, ha maturato molteplici esperienze nel campo dei media collaborando con numerose testate tra cui Il Tempo, Il Mattino, Corriere di Napoli, Roma, Napoli-Notte, Rai-Campania, rivestendo anche l’incarico di responsabile dell’ufficio di corrispondenza di Napoli dell’Agenzia Stampa Asca (1977-1997).
Già direttore-responsabile della rivista economica “Mezzogiorno d’Europa” edita dall’Isveimer del gruppo Banco di Napoli, ha fondato, nel 1972, la rivista “Politica meridionalista-Civiltà d’Europa”, di cui è direttore-responsabile.
Ha costituito l’Ufficio Stampa della Giunta regionale della Campania e lo ha diretto nelle due prime Giunte rispettivamente presiedute da Carlo Leone e Nicola Mancino (1970-72).
Successivamente è stato chiamato a collaborare al Servizio Stampa e Segreteria particolare della Presidenza della Repubblica.
Per oltre cinquant’anni è stato tra i protagonisti delle battaglie culturali e civili per il riscatto del Mezzogiorno.
Ha fondato nel 1970, con altri giovani studiosi della questione meridionale, il Premio Internazionale “Guido Dorso”, promosso dall’omonima Associazione di cui presidente.
L’iniziativa giunta alla sua 43ma edizione, si tiene annualmente con l’adesione del Presidente della Repubblica, presso il Senato da cui è patrocinata insieme al CNR e all’Università di Napoli “Federico II” e da alcune tra le più prestigiose università straniere.
Quale segno di apprezzamento per l’opera di divulgazione culturale svolta, in particolar modo, tra le nuove generazioni, delle tematiche legate al processo di sviluppo delle aree meridionali, è stato insignito di vari riconoscimenti tra i quali il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’onorificenza di Grande Ufficiale al merito della Repubblica italiana.
Per i suoi 50 anni di attività professionale è stato premiato dall’Ordine regionale dei Giornalisti del Lazio.