Binden-Xi: il mondo diviso, metà me, metà a te

                            Binden-Xi: il mondo diviso, metà me, metà a te

                                                 Di Luciano Scateni

Biden a Xi, grande capo dei quasi due miliardi di cinesi: “è un dittatore”. L’exploit di un ‘brain’ senile, dell’emisfero sinistro del presidente Usa si potrebbe assolvere, per deficit da limiti di età, ma a pensarci in piena facoltà mentale la tendenza al buonismo è sopraffatta da un paio di considerazioni: il nostro emisfero sinistro, di no sterminato popolo di cultura occidentale, ha di peculiare il primato della razionalità, e dunque, la definizione ‘tiranno’ non l’ha pronunciata un disattrezzato analfabeta, ma il number one della big America. Eccesso di valutazione ‘tranchant’? Ma no, la plateale gaffe di Biden nasconde ben altro. Lo storico incontro tra i due padroni del mondo è raccontato dai media come territorio di trattativa per impedire che conflitti ‘regionali’ (Ucraina, Israele) deflagrino in terza guerra mondiale, ma occulta obiettivi di tutt’altra natura, ovvero il patto di ferro per la spartizione bipartisan dell’economia mondiale. Evidentemente preoccupato per la montante espansione della Cina, Biden ha provato a denigrare Xi agli occhi dei Paesi satelliti che orbitano attorno ai due astri. Che il presidente cinese sia un despota non è certamente un ossimoro, Averlo attribuito al ‘nemico’ della finanza mondiale molto somiglia a un monito a uso interno, a un avviso agli elettori americani che rischiano il bis di Trump, tycoon-tiranno dell’America sovranista (Biden: “Io democratico, Xi despota e comunista). Per rimediare all’incidente diplomatico, il presidente Usa ha concluso l’incontro al vertice di San Francisco con un endorsement conciliante quanto falso: ha lodato come un bene universale i rapporti di reciproco rispetto delle economie più grandi del mondo. Alla Cina non è andato giù lo sgarbo di Biden, ma a conferma del rendez-vous spartitorio, Mao Ning, ministro degli esteri ha condannato l’infelice epiteto, ma non ha annullato gli incontri con i vertici di mega aziende come Apple e Tesla (affari reciproci in corso) e conciliante ha dichiarato amicizia e voglia di partnership con gli Stati Uniti. Accordi operativi per fermare le guerre nel mondo? Zero con sommo gaudio dei produttori e spacciatori di armi, dei detentori delle fonti energetiche, del colonialismo di rapina in danno del continente africano. E Gaza? Biden se ne lava le mani: “Israele ha diritto di vendicare il raid sanguinario di Hamas, anche di uccidere civili e bambini, di affamare il popolo palestinese (di restringere la Striscia con l’espulsione degli abitanti, fino a svuotarla e a impossessarsene?) E come giustifica i cordiali rapporti con Netanyau? In estrema sintesi: due pericolosi soggetti si tengono stretta tra le mani una metà del pianeta per ciascuno. 

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