Come eco l’ascolto delle donne

Come eco l’ascolto delle donne

Di Pino Cotarelli

Presso la sacrestia di Sansevero al Pendino in Via Duomo, il 31 marzo si è tenuto un incontro/evento nell’ambito delle manifestazioni del Marzo Donna 2025 che ha lasciato il pubblico e le stesse protagoniste con il forte desiderio di ripetere l’esperienza, per condividere più ampiamente sul percorso della scoperta di Sé – tema del marzo donna 2025 – quell’ Ascoltarci: donne sempre.

Realizzate da Piccola Città Teatro- Associazione culturale Teen Theatre- in collaborazione con associazioni sempre in prima linea per parlare, difendere, educare, diffondere il pensiero delle donne – Peripli – società e culture euromediterranee, Caffè Philo Napoli, L’Agape, Nessun Dorma – le letture teatralizzate, intrecciate ai messaggi / video sono state seguite con particolare interesse ed emozione. Filo conduttore è stata l’idea di mettere a confronto voci di donne, in epoche diverse, inserite in particolari situazioni emotive ed esistenziali, e ritrovare nelle loro scelte, parole ed azioni un comune denominatore nel sentire, nell’approccio alla vita, nel desiderio di vita. L’ascolto è un importante e fondamentale strumento di conoscenza e di crescita spirituale ed intellettiva, se ci si ascolta reciprocamente si prende cura di sé e dell’altro, si impara ad accogliere e comprendere i propri limiti e le possibilità che abbiamo per mutare in meglio le relazioni e quindi la nostra vita. 

Bravissime le attrici, Sharon Amato, Anna Bocchino, Antonia Cerullo. Oltre a dare corpo e forma, nella nostra immaginazione, con la loro interpretazione ai personaggi descritti dai testi, si sono coordinate con naturalezza e professionalità prestando una reale armonia a voci di donne lontane fra loro nel tempo e nelle situazioni. Ci ha detto Sharon: “Ci siamo fermate ad ascoltare e ci siamo concesse il lusso di condividere uno spazio di riflessione contro il tempo di lavoro che spesso ci vuole approssimative e veloci, questa esperienza ricama nell’anima un senso, si dipana in un cuore collettivo e va oltre noi, oltre il tempo “.

Le letture sono state tratte  da  Stellarum  Opifice  di  Valeria  Moretti (saggista, scrittrice, sceneggiatrice), un testo / spettacolo liberamente ispirato alle lettere della figlia (Suor Maria Celeste Galilei) a suo padre Galileo; dal libro Essere Speciale – Esseri Speciali  a cura di Maria Lamberti (docente scrittrice) che raccoglie le testimonianze di vita religiosa di alcune suore del Monastero delle Trentatré  (Monastero Santa Maria in  Gerusalemme – Monache Clarisse Cappuccine; dal libro Graffi sulla corteccia a cura dell’Associazione L’ Agapè Annamaria Santangelo (psicoterapeuta sistemico – relazionale, psicologa CAV) che raccoglie i racconti di donne  vittime di violenza che sono riuscite a superare il trauma.  Una lettura è stata poi fatta da Alessandra Pinto (avvocata, operatrice culturale), un brano tratto dal libro di Michela Marzano “Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusasul consenso.

Letture che – dice ancora Sharon – “…sono state come una metafora, come nelle lettere della figlia di Galileo   la ricerca delle stelle “.  Valeria Moretti è stata sorpresa e felice di come è stato interpretato il suo testo, a tre voci, e spera si possa ripetere.  

Le voci infine di una poeta marocchina, Dalila Hiaoui, di una giornalista tunisina, Feten Fradi, e di una prof.ssa di Rabat, Malika Eddakch, hanno lasciato  un messaggio,  secondo il loro sguardo, ricco di speranza e di tanta voglia di fare insieme: “…ci hanno donato parole di coraggio e reali, non lasciano spazio  a confusioni di alcuna sorta : – afferma ancora Sharon – creare una rete di sostegno e di solidarietà, è stare nelle lotte quotidiane senza rassegnarci”,  con la forza e l’energia che  contraddistinguono il fare delle donne.

Il desiderio di tutte e della coordinatrice, Rita Felerico -Caffè Philo Napoli-, è che l’evento possa dare vita ad un dialogo di scambio e di ascolto di opinioni, per definire altri possibili, fruttuosi percorsi di ricerca.

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