Dire la verità
Di Pasquale Martucci
“I grandi parresiasti nella storia hanno raramente vinto,
per lo più hanno perso,
ma la loro voce ha attraversato i secoli”.
(Salvatore Natoli, “Parresia. Sincerità e verità”, Paginette festivalfilosofia, ed. settembre 2019)
Quando mi confronto con il concetto di “verità” mi viene in mente il suo contrario: finzione, menzogna, parole vuote e prime di senso purché attrattive ed in grado di coinvolgere e generare consenso, specie quando affidate alle forme di comunicazione offerte dai social media, soprattutto se riguardanti questioni politico-sociali.
Ogni società si è sempre confrontata con la “verità”: alcuni hanno affermato che non esiste; altri hanno parlato di una o tante verità; molti di verità assolute. Questo concetto evoca certezza, autenticità, obiettività, oggettività, giustezza, esattezza, precisione. Si scopre invece che la “verità” lascia più di un dubbio quando cominciamo a domandarci se è vero quel che si dice, se è credibile chi lo dice, se sono fondati modalità e contenuti trasmessi.
Per trovare una strada da percorrere, si può introdurre un termine interessante che riconduce a “verità”: parresia (da pan, tutto, e rema, ciò che viene detto), il parlare chiaro, il dire il vero e senza infingimenti, che molti esponenti del pensiero filosofico hanno utilizzato……………..