DISSE BARTALI: “E’ TUTTO DA RIFARE”. LEZIONE DI CALCIO DEL FROSINONE, 4 A 0 SUL NAPOLI.
Di Luciano Scateni
Tifo al 50 per cento per Napoli Frosinone e sono già tanti per una partita priva di charme calcistico. Vuoti nel catino del Maradona Stadio violentato dal vento che sabato ha divelto parte della pesante e poco suggestiva copertura in ferro. Coppa Italia, ovvero un discreto riempitivo del palinsesto che racconta il calcio da mane a sera con partite spalmate in giorni e orari diversi. La vincente di questa sfida Campania-Lazio se la vedrà con la vincente di Juventus-Salernitana. Partita unica e sabato in trasferta c’è il difficile confronto con la Roma di Mourinho. L’altra Napoli, dei non titolari, prova a capire se Cajuste e Lindstrom (25 milioni di euro l’ingaggio dello svedese, in campo per soli 173 minuti senza infamia ma soprattutto senza lode) sono il futuro degli azzurri o meteore atterrate a Napoli per errori di stima del loro valore, se mettere in campo nove azzurri che non hanno mai giocato insieme è un azzardo o un’intuizione da coraggioso stratega. A questo match non fanno difetto le incognite e, prima fra tutte: conviene sprecare energie per una competizione ‘minore’, se traguardi come la Champions promettono gloria, tanti milioni di euro e per provare a intascarli è richiesto di concludere il campionato fra le prime quattro? Al campo l’ardua sentenza. Arbitra il siculo Abisso. Cheddira, gran tiro dalla distanza con la squadra in assetto offensivo, Pallone oltre la traversa. Pressing degli azzurri. Questo Napoli, sembra subito evidente, deve inventare la confidenza di gioco collettiva che non ha precedenti. Per esempio, per ora nessuna percussione sulla fascia destra dove abitualmente operano in tandem Di Lorenzo e Politano. A sinistra idem, Mario Rui non tenta i soliti cross per l’elevazione fantastica di Osimhen. Novità positiva, Gollini ha piedi buoni e partecipa spesso agli scambi con i compagni. La prima conclusione del Napoli è firmata da Lindstrom. Non male, buona la risposta di Cerofolini. Paolo esterno di Raspadori al minuto 22. Partita aperta e i laziali non soffrono sicuramente del complesso d’inferiorità. Gran movimento e non solo di Cajuste, che ha una gran voglia di convincere tecnico e tifoseria, l’esperienza di Gollini garantisce sicurezza all’intero reparto difensivo. Il gioco degli azzurri è poco fluido ma è un nodo da sciogliere comprensibile. Colleziona corner il Frosinone, il quinto al 32esimo. Nessun pericolo vero per Cerofolini e qualche iniziativa interessante in ripartenza. Che dire, classica partita di Coppa Italia, priva della grinta che caratterizza le sfide di campionato. A rendere piacevole la partita del Napoli provvede Simeone, che solo soletto, per un clamoroso errore di Okoli (scellerato retropassaggio), riceve in area un pallone da gol, dribla difensore e portiere e mette in rete. Gol annullato per un precedente fallo di mano di Lindstrom a centrocampo. Minuto 40. Decisione del Var ineccepibile. Doccia calda e nella testa di Mazzarri ipotesi di cambi. Nell’undici del coach Di Francesco si mette in evidenza il velocissimo Caso. Anche per la diversità di ruoli il confronto Cajuste-Lindstrom lo vince con ampio margine il centrocampista. In riscaldamento superman Osimhen. Intanto Lirola per Kvernadze. Serie di errori negli scambi ravvicinati degli azzurri al via della ripresa. Su punizione per fallo su Gaetano, Mario Rui (al 54esimo) colpisce in pieno il palo alla sinistra di Cerofolini. Cambi per Mazzarri, Di Lorenzo per Mario Rui e Lobotka per Demme. Più sprint del Napoli e ingresso annunciato in campo di Victor Osimhen. Peccato che sia in panchina Mario Rui, autore di cross perfetti per la testa del nigeriano. In campo la coppia di platino del Napoli, entra anche Kvartskhelia, per Raspadori e Simeone. Ahi, ahi, ahi. Va in gol il Frosinone. Calcio d’angolo, dalla bandierina Garritano, testa di un indisturbato Barrenechea ed l’1 a 0. Incredibile, ma vero, il Frosinone raddoppia al 70esimo, con Caso, che profitta di un retropassaggio sciagurato di Di Lorenzo e trova il facile 2 0. Politano per Lindstrom, dodici al 90esimo. I cambi del Frosinone sono per aumentare la capacità di difendere il vantaggio, niente da dire. Conferma amara della fragilità del Napoli nel contrasto alle ripartenze veloci delle avversarie. Kim, dove sei? Laziali in attacco, situazione inverosimile degli azzurri con due gol da rimontare. Il Napoli non c’è e per un niente non subisce il 3 a 0 al minuto 84. Gelli spreca a due passi da Gollini. Dentro Romagnoli, difensore, per Lusardi. Assalto degli azzurri negli ultimi minuti, ma rischiano di subire un altro gol in contropiede. Al 90esimo rigore commesso da un disorientato Di Lorenzo. Cheddira non fallisce, esecuzione perfetta e il 3 a 0 è servito. Lezione per Mazzarri, non si può sfidare nessuno con nove giocatori mai scesi insieme in campo. Altro che coraggiosa strategia. Incoscienza. Come disse Bartali: “gli è tutto da rifare” e il 3 a 0 diventa 4 a 0 con il gol, ancora in solitario contropiede di Harroui.