Dove proietti il tuo cuore…
di Giovanni Pugliese
Dove proietti il tuo cuore, allunghi la tua forza immaginativa, la volontà di “costruire†un mondo che ti si fa familiare ed amico?
Chi è giovane – senza i trucchi e le autoillusioni del nostro tempo in maschera – salta in avanti, nel futuro con le sue attese e speranze. I più, noi e tanti in quest’epoca di adulti renitenti alla vecchiaia – guardano indietro , al passato, coi battiti, i profumi e le vite già bruciate nel collo stretto della clessidra.
Lirica asciutta , l’espressione tedesca ebraica lo diceva con limpida lingua, mentre la catastrofe si chiudeva non senza averla travolta.
Sulla ghiaia scintillante
di Else Lasker Schüler
Potessi tornare a casa –
Si spengono i lumi –
Si estingue il loro ultimo saluto.
Dove devo andare? Oh madre mia, lo sai?
Anche il nostro giardino è morto!…
Giace a terra un grigio mazzo di garofani
In un angolo della casa materna.
Aveva ricevuto ogni cura.
Coronava il benvenuto ai cancelli
E si è consumato tutto nel colore.
Oh cara madre!…
Emanava rosso di sera,
Al mattino soffice nostalgia –
Prima che il mondo finisse nell’infamia e nelle pene.
Non ho più sorelle né fratelli.
L’inverno giocò con la morte nei nidi
E la brina gelò tutte le canzoni d’amore.
Else Lasker Schüler, Il mio pianoforte blu, FINIS TERRAE, 2022, Traduzione a cura di M. Gialdoni