IL NAPOLI BIFRONTE FA VIOLA I VIOLA: 2 A 1

IL NAPOLI BIFRONTE FA VIOLA I VIOLA: 2 A 1

Di Luciano Scateni

45 minuti arrembanti, autorevolezza da big del calcio, un gol a zero, ma poteva essere almeno un tre a zero senza i miracoli del portiere De Gea e la traversa scheggiata da un missile di Di Lorenzo. Fiorentina sottomessa, la sorpresa di Gilmour e Mc Tominay protagonisti di una ventata scozzese di preziosa energia, Lukaku centro boa smistatore e falco in area. Al minuto 26 De Gea respinge goffamente in tiro non irresistibile di McTominay: pallonetto tap in di Lukaku, gol. Poi il portiere dei viola si riscatta e nega il due a zero a Raspadori che solo, a tu per tu con il portiere viola spreca un’occasione d’oro con un tiro intempestivo, centrale, debole.

CHI AMA, TIPO “FORZA NAPOLI SEMPRE”, per perdona errori, omissioni, delusione, perfino tradimenti dell’amata, è portatore insano di gelosia, di orgoglio campanilistico, di aggressiva ostilità per il ‘nemico’, di passione travolgente per uomini e cose colorati d’azzurro.  Non capirlo o snobbarlo è nel dna dei radical chic. Ne ha consapevolezza il circuito virtuoso di chi del calco fa professione scrivendone, parlandone in radio e tv. Ed ecco che la squadra del cuore, palesemente imperfetta per il bye bye di Osimhenn, Kvaratkshelia, Kim, in uscita da un ciclo di mediocrità, retrocessa alla posizione numero 32 del ranking Uefa, rottama il ricordo di ‘infortuni’ sequenziali e conserva quasi intatto il credito di candidata a sbaragliare il lotto di aspiranti al titolo prima della classe. Incrollabile stima, fiducia, empatia della tifoseria per il condottiero di lusso ingaggiato per rimediare al disastro di un campionato quello sì da dimenticare, ma privato delle integrazioni richieste per la gestione di un organico d’eccellenza, da scudetto.  La modestia globale del campionato in corso ha sopperito all’imperfezione di un Napoli estraneo alla spettacolarità, altalenante, reduce da stentati pareggi, da una disonorevole sconfitta, con deficit di personalità di cui Conte avrebbe dovuto dotarla. Se nonostante tutto non tramonta l’ambizione a competere per il tricolore interviene la sentenza del pollice verso per contendenti del Napoli di non eccelsa qualità. Racconta altro, il test della Fiorentina, partita ‘tosta’ definita con abituale prudenza da Conte che contraddice analisi severe sul Napoli delle mancate vittorie da 43 giorni. Allora, una prima frazione di gioco da applausi e ottimismo nel guadagnare gli spogliatoi per il riposo.  Ma si ripropone lo spettro dell’andamento fuori equilibrio degli azzurri, con il rituale negativo di un tempo sì e uno così, così. I viola affrontano la ripresa con altro piglio, il Napoli si acquieta, come se fosse appagato dall’uno a zero. Gigantesco grazie al Diego Armando protettore dell’ex San Paolo. Il ritrovato Raspadori, finalmente in campo dov’è più a suo agio, riceve da Lukaku un assist smarcante in area di rigore e manda il pallone in rete alla sinistra di De Gea. Tutto ok? Meno male che Jack c’è pensano i tifosi azzurri al 60esino. E lo confermano quando il pericoloso Gudmundsson, al minuto 66, mette il pallone alle spalle di Meret a conclusione di uno scambio Pongracic Kean, che di tacco offre all’attaccante viola un assist smarcante. 2 a 1.  Il caos dell’entra-esci disposti da Conte e Palladino non ha effetti sul risultato e il Maradona stadio festeggia il ritorno alla vittoria, il tallonamento a un solo punto dall’Inter.

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