Sociologia alimentare
Il significato sociale e politico del cibo nel
numero 5/2022 di MicroMega
Un volume monografico dedicato al cibo realizzato in collaborazione con Slow Food Italia e Università delle Scienze gastronomiche di Pollenzo (nelle librerie e nello shop online shop.micromega.net).
Nel suo saggio “La bulimia certificatoria. Per una consapevole battaglia contro il gastronazionalismo” Michele A. Fino spiega come il meccanismo delle certificazioni Dop e Igp, nato per tutelare pochi prodotti capaci di sfidare i mercati internazionali e per questo bisognosi di una concreta tutela contro le contraffazioni, abbia invece generato un’inflazione certificatoria che ha fatto moltiplicare i prodotti tutelati rendendo la certificazione stessa inutile, se non addirittura dannosa. Alimentando una sorta di nazionalismo enogastronomico di cui non si sente affatto il bisogno. “Tradizione”, “identità”, “locale”, “autentico”, “artigianale”: attorno al mondo del cibo negli ultimi anni è infatti cresciuta una insopportabile retorica identitaria che pretende di utilizzare il cibo come una clava, uno strumento per distinguere, separare, dividere. Ma, come spiega Nicola Perullo (“Il cibo come relazione”) il cibo è sempre stato, prima che distinzione, relazione.
Infine Cinzia Scaffidi (“Dai campi alla tavola, il patriarcato è servito”) mette il dito in una piaga ancora aperta. Come si sa, infatti è sempre colpa di Eva. È lei che ci ha fatto perdere la perfezione dello stato di natura ed è sempre lei che pretendendo di lavorare e realizzarsi anche fuori dalla casa impedisce alla famiglia di mangiare sano. Per le schiere di uomini che lavorano per portare sugli scaffali dei supermercati alimenti con troppi grassi e zuccheri; che non hanno varato leggi per impedirlo; che hanno avvelenato i terreni e conseguentemente il cibo; per tutti costoro neanche una chiamata in correità.