Intervista al gallerista e saggista calabro Enzo Le Pera
a cura di Maurizio Vitiello
E’ difficile concretizzare opere in diverse discipline operative, oggi?
Penso proprio di no; viviamo tempi di assoluta modernità, che ci consente di concretizzare più opere nei diversi campi dell’arte e dello scibile.
Vuoi trasferirti a Roma o a Milano?
Assolutamente, no.
Vivo bene dove abito; mi sono costruito una “comfort zone” seduto alla scrivania della mia galleria d’arte, dalla quale muovo le pedine del mio vivere quotidiano.
Ma se dovessi pensare a un trasferimento, penserei piuttosto a Napoli, città che amo e nella quale ho conseguito la laurea in giurisprudenza nel 1967, oppure a Parigi, una delle città dei miei sogni.
Quali progetti vorresti sviluppare nel 2024?
Non ho progetti particolari, se non vivere d’arte e del lavoro che intorno a essa si produce.
La stampa ti ha seguito, ultimamente?
Nell’ultimo anno ho avuto un buon riscontro.
Ho pubblicato due volumi, “Nella punta dello stivale”, Falco editore, una summa del mio lavoro cinquantennale e “Guida alle sculture di Cosenza”, Pellegrini editore.
Entrambi sono stati più volte presentati, a Cosenza nel salone di rappresentanza di Palazzo dei Bruzi, a Mendicino, a palazzo Del Gaudio-Campagna, con passaggi in varie tv, libere e a Rai3.
La Guida alle sculture avrà una futura presentazione al Rotary club Cosenza, con interventi del Sindaco della città e di altri amici.
Hai partecipato a Fiere d’arte?
La partecipazione a Fiere d’arte, a Bari e a Bologna, mi ha visto presente negli anni ottanta.
Da allora mi sono fermato, il tempo scorre inesorabilmente.
Credi che l’arte andrà avanti su altri canoni e codici?
E’ così, anche se l’arte ha una classicità che, a mio avviso, non potrà mai venir meno.
Viviamo tempi nuovi e moderni, e dunque anche per l’arte c’è bisogno di novità e modernità.
Nuovi canoni e nuovi codici hanno, però, bisogno di consenso, la qual cosa non sempre è facile.
