Intervista esclusiva all’artista Barbara Berardicurti, a cura del sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello.

Intervista esclusiva all’artista Barbara Berardicurti,

a cura del sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello.

 

È difficile per un’artista italiana operare oggi?

Sicuramente, non è semplice.

Le frontiere artistiche si sono aperte a nuove tecniche, fotografia, manipolazioni digitali, intelligenza artificiale.

Questo ha sicuramente creato un poco di “scompiglio” agli artisti tradizionali che usano gli strumenti che hanno usato i nostri illustri predecessori.

 

Vuoi trasferirti a Pechino o a NY?

Amo molto le mie radici e sarei disponibile per un periodo, ma non per un trasferimento.

 

Quali progetti vorresti sviluppare nel 2025?

I progetti sono tanti, ma per fare bene si possono seguire solo alcuni da ritenere prioritari.

Uno dei progetti che vorrei realizzare è una mostra che racconti il mio percorso dall’inizio fino ad arrivare a ciò che sono oggi, cercando di trasmettere a chi guarda, senza spiegazioni complicate e dotte, semplicemente, chi sono con tutte le mie sfaccettature.

 

La stampa accreditata ti segue?

Devo dire che ho sempre sottovalutato questo aspetto, perché penso anche che la stampa accreditata si muove quasi sempre per conoscenze o per quanto riesci a pagare per ottenere articoli o interviste. 

 

Hai partecipato a rassegne d’arte importanti e a fiere d’arte?

Sì.

 

L’arte verrà consegnata alla “Intelligenza Artificiale” o andrà avanti su altri canoni o codici?

Un po’ alla IA e un po’ ad altri canoni e codici. 

 

Come vedi il mercato dell’arte nel 2025?

In sviluppo su tutto ciò che è tecnologico, lasciando ancora un poco di spazio a chi appartiene alla “vecchia scuola”.

 

L’arte va avanti? Perché?

Da sempre l’uomo ha rappresentato la realtà attraverso l’arte, abbiamo testimonianze in tutto il mondo di “disegni” fatti centinaia di migliaia anni fa sulle rocce del deserto del Sahara: in Libia, Algeria, Mauritania che io ho avuto la fortuna di vedere durante viaggi avventurosi.

Fa parte della nostra essenza spirituale, che spero rimanga intonsa anche a fronte di grande tecnologia.

 

Quale città vedi lanciata nel contesto migliore del circuito delle a visive contemporanee?

In Italia, forse Milano.

In America New York, in Giappone Tokio etc. …, insomma le grandi metropoli pronte ad accogliere il futuro molto tecnologico che ci aspetta.

 

La tua prossima esposizione, a breve?

Roma durante il RAW ad ottobre.

Febbraio la Fiera a Genova e marzo Forlì.

 

1 – Barbara Berardicurti, Il mercato del lunerdi a Dienné – Mali, olio su tela, cm. 100×200

 

2 – Barbara Berardicurti, Quo Vadis, olio su tela, cm. 100×200

 

3 – Barbara Berardicurti, Metamorfosi di blu, olio su tela, cm. 80×80

 

4 – Barbara Beradicurti, Mezzobusto con opera c. 100×100 su tela La Speranza

 

adminlesociologie

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