ITALICI GAFFEUR

ITALICI GAFFEUR

Di Luciano Scateni

È possibile? La ministra del turismo Garnero, alias Santanchè, detiene in esclusiva il demerito della campagna pro-Italia che offende la memoria di un genio della pittura per pubblicizzare il Bel Paese nel mondo, che si appropria della Venere del Botticelli, ridotta a influencer, usata in spot e manifesti. Una nota azienda di creativi pubblicitari ha confezionato il tutto per il modesto onorario di nove milioni di euro. La ministra paga e non controlla, cosicché i contestatori scoprono una clamorosa gaffe: una scena del video che decanta la Grande Bellezza dell’Italia è stata girata in Slovenia! Le immagini d’archivio sono tratte da un server che propone di tutto al costo di soli 600 euro per l’abbonamento annuale. La campagna è costata nove milioni. Da un estratto del promo: “Scorci fortemente rappresentativi delle bellezze del sud, del centro e del nord Italia (Arpino!!!). L’incidente di percorso della ministra, dilettante allo sbaraglio, non sorprende: sconcerta che tutto sia accaduto sotto gli occhi della comiziante-urlatrice-parlamentare premier, del ministro dell’incultura Sangiuliano e per agganciare la riflessione all’attualità, del sottosegretario Sgarbi, impegnato h24 (sigla da ghigliottinare) a vomitare parolacce in Tv. Poiché il soggetto in questione stupido non è, si direbbe ragionevole attribuire le sue indecenti intemperanze verbali a una forma patologica, di libidine remunerativa per l’apparire, status che a partire dalle prime volgarità, non contestate da Maurizio Costanzo a suo tempo, hanno contribuito a farne un personaggio da gossip, da ribalta. Evidente: la sua tenace ricerca di visibilità deve aver reagito molto male alla nomina di sottosegretario, cioè di secondo di Sangiuliano, all’effetto collaterale di mancato protagonismo ed ecco l’escamotage per riappropriarsene: parolacce, turpiloquio televisivo. Museo Nazionale del XXI secolo delle Arti a Roma, Sgarbi, in sintonia con il cantante Morgan (questi che c’entra con l’arte) nel suo intervento, ha pronunciato una serie di parolacce, di espressioni volgari. Un turpiloquio. Sono esplose le contestazioni e lui, richiesto di scusarsi lo ha rifiutato. Ha replicato il ricorso a parole volgari: “Ma di che c***o mi devo scusare? Di essermi divertito?”. Tra i temi affrontati la sua vita sessuale, i suoi problemi con la prostata.  Ma di chi parliamo? È utile citare il ruolo di primo cittadino di cui Sgarbi si va impossessando in giro per l’Italia. Ora pur di indossare la fascia tricolore si è fatto eleggere sindaco di Arpino, piccolo comune (una borgata) in provincia di Frosinone (seimila anime). Ha esibito questo sfoggio di onnisciente, un vero capolavoro: “La vittoria ad Arpino è la conferma delle capitali della cultura che vivono nel ricordo presente dei grandi scrittori e artisti poeti”. Ma Arpino ha dato i natali a Cicerone, che c’entrano scrittori e artisti poeti? (Capitale della cultura? Forse duemila anni fa, Ndr)

adminlesociologie

adminlesociologie

Lascia un commento

Questo sito utilizza i cookie e richiede i tuoi dati personali per migliorare la tua esperienza di navigazione.