L’etica dell’intelligenza artificiale
Di Pasquale Martucci
Oggi si parla molto di Intelligenza Artificiale, e ciò è un bene perché significa porsi il problema e individuarne le potenzialità e gli aspetti critici.
Come sempre accade, ci sono posizioni radicali: chi pensa sia tutto bene, chi tutto male. Le solite categorie antitetiche, che non tengono conto della complessità dei problemi e non considerano le possibili varianti di un fenomeno che è attualissimo.
L’Intelligenza Artificiale rappresenta qualcosa che cambia le nostre consuetudini: istruzione, commercio, industria, viaggi, divertimento, sanità, politica, relazioni sociali, in breve la vita stessa che sta diventando inconcepibile senza le tecnologie, i servizi, i prodotti digitali.
La domanda principale è:
Cosa può fare l’uomo per la tecnica e, soprattutto, cosa la tecnica può fare per l’uomo?
Edgar Morin sostiene che l’IA fa molto di più delle macchine banali, anche se “il divenire dell’umanità ha spinto verso un uomo aumentato ma per nulla migliorato”. (Edgar Morin, Introduzione, in: M. Cerruti, La danza della complessità, Mimesis, 2023)…………………………………………………….