Musica e logiche di adeguamento
Della Sociologa dott.ssa Sanja Vujosevic Facchini – Presidente del Dip. Veneto ANS, e di Referente Internazionale ANS con il Montenegro
“La musica è come la vita, si può fare in un solo modo: insieme”
(Ezio Bosso)
Più di ogni altro linguaggio, la musica si configura per la sua capacità di suscitare emozioni ed evocare sensazioni. La musica rappresenta una connessione tra la sfera personale e quella sociale. Contribuisce infatti alla costruzione dell’identità, della memoria e della memoria di un individuo, ma si configura anche come strumento che legittima l’identità collettiva e quel senso di appartenenza territoriale e generazionale che unisce i membri di un determinato gruppo sociale. Sono proprio queste caratteristiche della musica – combinate con i cambiamenti nei metodi di produzione, distribuzione e fruizione della musica, causati dal rapido sviluppo della tecnologia – che attirano l’attenzione delle logiche di marketing . E allora il suono, sfondo onnipresente della nostra vita quotidiana, diventa una forma di architettura prodotto per scopi commerciali. Questo tipo di musica è stato concepito all’inizio degli anni trenta dalla società americana Muzak, fondata da George Owen Squier, che è specializzata in installazione di musica sul posto di lavoro, ristoranti e alberghi. Negli anni Settanta vennero progettate installazioni musicali appositamente per i punti vendita e il consumo, poiché la musica rende i luoghi dello shopping più confortevoli e migliora l’umore del cliente e quindi lo rende più accessibile per l’acquisto. Secondo gli scienziati di marketing, la musica cattura l’attenzione dei consumatori, aumenta le vendite e migliora la comunicazione tra l’azienda e il cliente. Ecco perché le aziende utilizzano la musica in modo strategico per promuovere i loro prodotti, rafforzare la loro immagine ed evidenziare la personalità del loro marchio. Il marketing è sempre più orientato al brand engagement nella musica; L’associazione del marchio con una canzone, un genere musicale o un artista consente il raggiungimento di obiettivi aziendali, il raggiungimento di obiettivi che non utilizzano mezzi di comunicazione tradizionali e crea l’identificazione dei consumatori con il marchio.
La musica è ovunque
L’artista britannico Luke Jeremy ha scritto l’iniziativa “Play Me, I’m Yours”. È un progetto artistico nato nel 2008. Sono più di 1.300 i pianoforti installati in 46 città del mondo, da New York a Parigi, dal Perù all’Australia. L’installazione avviene in luoghi pubblici: stazioni ferroviarie, strade, parchi pubblici, mercati, ponti e traghetti; Il pianoforte è a disposizione di chiunque voglia suonare indipendentemente dalle proprie capacità. Grandi Stazioni ha portato l’iniziativa in Italia a Venezia, Padova, Firenze, Torino, Milano, Roma e Napoli.
Questo progetto permette di coinvolgere i viaggiatori in quelli spazi urbani che possiamo definire impersonali, cioè quei luoghi condivisi da migliaia di persone che, fuori dalla quotidianità troppo accesa, si ignorano a vicenda. Così, il pianoforte in quelli che Mark Augch definisce “non pagamenti” determina una rottura, seppur temporanea, con la routine e dà alla vita una nuova percezione dello spazio, che diventa un’occasione per rafforzare un sentire comune insieme. Paolo Zanarella , Pianista Fuori Posto pianista veneto, compositore e amante dell’improvvisazione con un unico obiettivo, ovvero diffondere la musica tra le persone che da anni sperimenta particolari soluzioni artistiche particolari. Una delle sue performance è un pianoforte sospeso a 15 metri di altezza.
Mentre, Musica 432 MZ è la musica che permetterà l’aria, grazie alla frequenza capace di agire e al cambiamento positivo dei processi all’interno dell’organismo di ogni essere vivente.
Cosa succede? Il corpo riposa, ripara, elimina le tossine e la tensione. Zanarela è Ambasciatore di pace dal 2010, titolo conferitogli a Padova dal L’UPF( Universal Peace Federation) per il modo di portare la musica tra gente in nome della gratuità e della bellezza. Ottiene la “Stella al merito sociale ”prestigioso riconoscimento ottenuto il 14 ottobre 2013 a Milano nel 5’International social commitment award.
C’è una differenza significativa tra sentire è ascoltare , quest’ultimo determina un impegno fisico e psicologico mentale intenzionale , oltre all’orecchio comporta anche l’uso del cervello. Ezio Bosso compositore, pianista, contrabbassista e direttore d’orchestra Italiano che amava definirsi un pianista per caso una volta ci disse: “La musica ci insegna la cosa più importante che esista nella vita : ascoltare “.