Pecorelle smarrite: il nuovo pastore
Di Luciano Scateni
Ti ci tirano per i capelli e la strategia della âdistrazione di massaâ funziona. Svaniscono nel nulla perplessitĂ , dubbi, amarezza, rimpianti, delusione, rabbia. In sordina finisce la brusca variante del tema âNapoli delle meraviglieâ, svilito, scolorito, precipitato dalle stelle del tricolore alle stalle di unâincomprensibile mediocritĂ . Lâaddio di Spalletti, il benservito di Giuntoli e neppure la partenza per lidi lautamente retribuiti di Koulibaly prima, di Kim poi, monumentali delle dighe difensive del Napoli inviolabile, non giustificano il mezzo default del calcio azzurro. Lâelenco dellâinaspettata fragilitĂ include numerosi inciampi. Nel back stage delle evidenti difficoltĂ a onorare lo scudetto, in veritĂ câè anche lâalibi avvalorato dalla scienza della statistica: solo Juventus, Milan e Inter hanno vinto lo scudetto per piĂš anni consecutivi e il Napoli non è socio di questo olimpo del football. Il resto dĂ corpo a numerosi capi dâaccusa, che smorzano lâeuforia napoletana, la continuitĂ della festa grande per le imprese degli azzurri. Vediamo: perchĂŠ Spalletti ha contrattato con la Federazione lâingaggio come C.t. dellâItalia, mentre era ancora sulla panchina del Napoli e consapevole di assumere la guida di una nazionale con poche qualitĂ ? IncompatibilitĂ con De Lau? Molto probabile. Nasce la caccia al dopo Spalletti. Si accavallano, tanto non costa niente, nomi su nomi di illustri successori, ma sono fake news e spariscono uno dopo lâaltro. Dal cappello a cilindro del prestidigitatore âFilmauroâ spunta fuori Garcia. Il suo grigiore ha il vantaggio di costare poco e impiega un niente per fallire. La squadra lo boccia, gioca quasi a perdere, il licenziamento arriva con colpevole ritardo. Nuovo toto allenatore. Dice no Conte, dice no Tudor a un contratto capestro (sette mesi poi via), dice sĂŹ Mazzarri (Napoli, Inter, Watford, Torino. Cagliari retrocesso in B) e accetta lâassurdo di un contratto semestrale, ma intasca per lâincarico a termine un milione. I media organizzano applausi ed evviva per il ritorno e non manca il rituale, entusiasta commento del neoarrivato: âma quantâè bella Napoliâ. Neppure il tempo di acclimatarsi e il povero Mazzarri deve sfidare un micidiale ciclo di partite. Il buongiorno del mattino inizia con i guai muscolari di Meret e Mario Rui, ultimi di unâimpressionante sequenza (ma il discusso preparatore atletico al seguito di Garcia è sempre al suo posto?) e il rebus Osimhen, che tra nazionale nigeriana, infortunio muscolare, influenza e grattacapi per il rinnovo del contratto è out da troppo tempo. E lâincognita ics-ipsilon-zeta: che Napoli sarĂ ?  4-3-3 di Spalletti, 4-2-3-1 proposto e bocciato di Tudor, 3-4-2-1 di Mazzarri? Con il neotecnico toscano, Raspadori sarĂ di nuovo panchinaro di lusso, Lindstrom e Cajuste saranno in campo stabilmente per tenere alta la loro valutazione in vista del prossimo calcio mercato? Capiremo tutto a breve, con la sequenza degli azzurri impegnati da Atalanta, Real Madrid, Inter, Juventus, Braga. Auguri Walter, auguri coach Mazzarri.