Se prima erano nemici, ora…di più
Di Luciano Scateni
Aspetti illeciti del calcio, l’allegra gestione della Juve, super big governata da un Agnelli, in nome e per conto della multinazionale Stellantis (Fiat), da un rampollo della nobile dinastia che ricorda la leggendaria figura dell’avvocato a vent’anni dalla sua morte.
Studi legali di rinomata fama scendono in campo per dirimere la disputa inter societaria, tutt’altro che soft, Napoli-Juventus: il duello rusticano rimpolpa con fatti e misfatti la diatriba in corso, agevola la fatica quotidiana dei media, fornisce pane per i denti ai media esausti per la narrazione ossessiva del Covid, della folle guerra in Ucraina, del sorprendente arresto di Messina Denaro, dell’imminente festival canoro e appunto della condanna della Juve e dei suoi vertici.
Il ‘caso’ ‘plusvalenze’ e bilanci impuri accende nuove micce. Divampa l’antico conflitto tra tifosi bianconeri e azzurri.
Si schiera la Stampa, quotidiano della Fiat (Juve) e condanna la disparità di procedure nei confronti del Napoli e della Juventus che, essendo una società quotata in borsa, è stata giudicata dalla Procura di Torino anche con lo strumento delle intercettazioni e ha portato alla recente sentenza della Corte Federale d’Appello, mentre la Procura di Napoli ha prorogato di 6 mesi le indagini su un presunto reato di falso in bilancio del club di De Laurentiis per l’acquisto di Osimhen (dal Lille in cambio di 50 milioni di euro più la cessione formale di calciatori che non hanno mai giocato con il club francese, valutati complessivamente 21 milioni). Rispondono con toni da arringa, i legali pro Napoli Chiariello e Auriemma: “La Juve viene punita per un sistema truffaldino, mentre le altre (Napoli compreso), per le plusvalenze, assolte in passato. La stampa locale rincara la dose: “Il Napoli è implicato per una sola plusvalenza (ma è un’attenuante?) e vanta una gestione virtuosa, limpida. Il Napoli, al massimo, rischia una multa o l’inibizione di qualche dirigente.
I tifosi della Juve sono furiosi: perché il Napoli non è stato punito e per i 15 punti di penalizzazione inflitti al club bianconero, la condanna dei suoi vertici. Sfumato l’intento di vedere punito anche il Napoli per il caso Osimhen. John Elkann in un’intervista alla Stampa e a Repubblica (quotidiani Fiat-Juve): “La Juventus è la squadra italiana più amata e seguita. Rappresenta il nostro calcio nazionale. L’ingiustizia di questa sentenza è evidente: in molti l’hanno rilevato, anche non di fede bianconera, e noi ci difenderemo con fermezza per tutelare l’interesse dei tifosi della Juve e di tutti quelli che amano il calcio”.
Morale della favola: se prima degli eventi raccontati le due tifoserie erano tutt’altro che gemellate, la vicenda ‘plusvalenze’ apre un nuovo fronte di aspre ostilità, alimentato da una quota per fortuna marginale del giornalismo napoletano, che ha esultato per i guai sportivi e giudiziari del ’nemico’.