Una patita tutta da giocare
di Luciano Scateni
Come era facile prevedere: la componete moderata che ha snaturato il partito erede del Pci appiattito, distante dalla società del disagio, dalla classe operaia, scalpita e avverte, quasi minaccia Elly Schlein perché non dica e faccia cose di sinistra-sinistra. Fioroni, ex convintissimo Dc, transitato nel Pd solo per non vivere di solitudine è emigrato in terre della conservazione. Altri probabilmente lo seguiranno. Del Rio e De Micheli avvertono Schlein: “C’è preoccupazione fra i cattolici, è inutile negarlo”. De Micheli: “L’idea che l’unità nel pluralismo sia possibile significa dare dignità alle idee di tutti. Il disagio non va sottovalutato, soprattutto quello del mondo cattolico”.
Non ha torto chi teme il fuoco amico delle correnti, dei ‘capi bastone’ che hanno estirpato dalla vocazione progressista dei democratici i valori della sinistra e individuano nella Schlein la ‘rivoluzione’ di un Pd che punta a riappropriarsi dell’identità perduta, a scapito di consolidate spartizioni di potere interno al partito.
Si chiede il periodico dei cattolici ‘Famiglia Cristiana’: “C’è ancora posto per i cattolici nel Pd di Elly Schlein?” E scrive: “La segretaria annuncia che si batterà per la giustizia sociale, lo ius soli e la lotta alle diseguaglianze. Vuole distribuire gratis la pillola abortiva, è favorevole all’adozione da parte delle coppie gay, intende legalizzare la cannabis. Si batterà per eliminare diseguaglianze e discriminazioni, reintrodurre a pieno titolo il reddito di cittadinanza, restituire maggiore dignità, tutele e diritti al lavoro, migliorare le condizioni economiche dei docenti, tradizionale serbatoio di voti del Pd, attuare la lotta all’evasione fiscale, rafforzare l’opzione donna per le pensioni, rimettere al centro il diritto alla casa, ribadire la lotta alle mafie, applicare finalmente la legge sullo ius soli (o ius culturale) e cancellare la Bossi-Fini. Sono temi affini o non lontani dalle istanze dei cattolici. È invece il prevedibile conflitto sul tema dei diritti individuali. La Schlein intende garantire un presidio di medici abortisti negli ospedali dove si verifica l’obiezione di coscienza e l’accesso gratis alla pillola abortiva, una legge che contempla la possibilità di adottare un figlio da parte delle coppie gay, il matrimonio aperto, con pieno riconoscimento dei diritti delle famiglie omogenitoriali, la legalizzazione della cannabis, una legge sull’eutanasia, persino una legge sull’utero in affitto”.
Su questo delicato territorio si gioca il futuro del Pd, l’ambizione di dire e fare cose di sinistra. Nessuna alternativa: se i cattolici condividessero lo Schlein pensiero non sarà solo una buona intenzione la scelta di unire anime diverse con obiettivi univoci. Non accadesse, per rigidità di dissenso ideologico, la sinistra rischierebbe di aggiungere una nuova scissione alla tormentata storia del dopo Pci.